Stereonotte, lo spazio musicale di Rai Radio1, trasmette a partire dall’1.30 di questa notte, una lunga e appassionata chiacchierata con Lorenzo Jovanotti che parte dall’amore per la musica alla radio: “Ho sempre amato la notte e quando sono in tour non riesco mai a dormire prima delle 5, ma quando sono a casa vado a letto presto. Ho cominciato ad apprezzare la mattina e a frequentarla quando è nata mia figlia Teresa, perché mi piace accompagnarla a scuola. La prima cosa che faccio quando mi sveglio è scaricare i podcast dei programmi che seguo di più”.
Sfogliando il libro “Sbam. Il diario di viaggio del nuovo album”, Jovanotti ci porta sulle tracce di Joe Strummer, Bruce Springsteen, Fabrizio De André: “attraverso Smisurata preghiera ho scoperto Alvaro Mutis che è diventato uno dei miei scrittori preferiti – dichiara Lorenzo -. De André ha insegnato qualcosa a tutti, anche a chi non l’ha mai ascoltato. Qualcosa di lui arriva sempre e comunque, attraverso una forma di oralità”.
Nella playlist proposta a Stereonotte non poteva mancare Johnny Cash e il racconto dell’incontro con il produttore di questo suo ultimo album, un vero mito della musica americana, Rick Rubin, già al lavoro sulla serie “American Recordings” di Cash: “Rubin è molto concentrato sull’idea di ristabilire il primato della canzone come forma d’arte e non come business. La sua missione è asciugare il suono, riportare l’attenzione verso la canzone nella sua forma più essenziale”.
Al microfono di Silvia Boschero, Jovanotti ha espresso il suo apprezzamento per la novità musicale degli ultimi tempi, la trap: “Il battito della trap mi interessa molto. Questa musica è veramente nuova, per la prima volta non è derivativa da nulla, non riesco a risalire alle fonti sonore di quel mondo lì. C’è sempre un albero genealogico, perché l’hip hop viene dal blues e dal funk, la dance viene dalla disco e dalla black music, ma nella trap faccio fatica a trovarlo, perché forse è una musica che scaturisce dal rapporto tra un uomo e un computer”.