mercoledì 9 maggio 2018

40 anni senza Peppino Impastato


Era il 10 maggio 2008, stavo camminando con Andrea e Licio tra le stradine di Cinisi, il giorno dopo il concerto per il trentesimo anniversario dell'omicidio di Peppino Impastato. 

Superiamo due ristoranti, uno di fronte all'altro. Due ristoratori sulla porta, uno di fronte all'altro. Alle nostre spalle sentiamo: “…Ma ‘a munnizza si paga tutti i jorn o ‘na vota all’anno?”.

Nasce così “Munnizza. Un corto illustrato dedicato a Peppino e a sua madre Felicia” in un cofanetto con cento cartoline dedicate a Peppino.

Quando con Libera Contro le Mafie, Licio, Marta, Paola e Andrea, abbiamo realizzato i cento pizzini con cento autori e le loro cento parole per Peppino Impastato, io ho pensato al Peppino radiofonico.

Ho pensato alla sua voce a Radio Aut, alla sua trasmissione "Onda Pazza", al vinile rosso di Rino Gaetano, quello di Gianna certo, ma anche di "Nuntereggae più", in una playlist dagli accostamenti satirici, puntellata di effetti da far west. Una versione di lotta di "Alto Gradimento".

Il microfono come arma, capace di "sparare p", le p che "sparano nel microfono", così si dice in radio. Con tutte le p che ci sono nel suo nome e cognome, ho dedicato a Peppino un pizzino pieno di p.

Poi mi è venuto in mente che anche Pier Paolo Pasolini fosse un altro che a P stava messo bene, ma questa è un'altra storia. Anche se poi meno male che abbiamo capito che è sempre la stessa.





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